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Rothy’s, il produttore di calzature e accessori eleganti, comodi e lavabili, mette la sostenibilità al primo posto
“Centric ti consente di eliminare documenti e fogli di calcolo che tutti aggiornano o dimenticano di aggiornare, perché i dati sono sempre disponibili in un’unica fonte centrale”.
Heather Howard, COO di Rothy’s, descrive i miglioramenti dopo l’implementazione di Centric PLM™. “Dal punto di vista umano, Centric PLM semplifica significativamente la vita del nostro personale che lavora alla progettazione, allo sviluppo del prodotto e alla produzione. Possiamo lavorare direttamente con la nostra fabbrica… ed eliminare altri innumerevoli passaggi manuali che esistevano prima di Centric.”
Rothy’s è stata fondata con l’eco-consapevolezza già presente nel proprio DNA. Avere flussi di lavoro efficienti rende più facile gestire la mission aziendale di produrre calzature sostenibili.
L’azienda, fondata nel 2012 e lanciata nel 2016, ha sede a San Francisco. Roth Martin e Stephen Hawthornthwaite ne hanno concepito l’idea una sera, durante una cena. I due volevano creare un’azienda e hanno optato per le calzature. Racconta Howard: “Dopo aver scoperto quanti rifiuti vengono prodotti nell’industria calzaturiera, Roth e Stephen si sono chiesti: ‘Come possiamo farlo in modo diverso e sostenibile?’” Sono partiti quindi lavorando con i produttori OEM e, non riuscendo ad ottenere il prodotto finale che desideravano, hanno deciso di provarci da soli, costruendo una fabbrica in Cina interamente di proprietà di Rothy. Oggi, l’azienda produce tutto ciò che vende e offre scarpe e borse eleganti, comode e sostenibili attraverso il proprio sito online e punti vendita in città selezionate.
Possedere la fabbrica offre all’azienda vantaggi che altrimenti non avrebbe. Spiega Howard: “Possiamo davvero essere padroni della nostra produzione. Possiamo produrre just-in-time, possiamo pianificare il futuro e anche con questa supply chain caotica. Negli ultimi due anni, abbiamo avuto il 98% di consegne puntuali e il 2% di ritardi era dovuto a congestione portuale. Siamo in costante contatto con il nostro stabilimento e non dobbiamo competere con altre aziende per la produzione. E, con i nostri protocolli COVID, abbiamo mantenuto i nostri operai al sicuro e non abbiamo dovuto chiudere nemmeno per un giorno”. La fabbrica funge anche da terreno di prova di R&S per sperimentazioni di idee per lo sviluppo e il miglioramento di nuovi prodotti calzaturieri.
Howard continua: “Vogliamo fare le cose per bene… Siamo partiti solo con due forme, The Flat e The Point. E non siamo entrati sul mercato finché non siamo stati pronti. Pensiamo sempre fin da subito a come fare le cose nel modo più sostenibile possibile, piuttosto che dover adeguare qualcosa in un secondo momento”.
La pandemia ha posto un freno alle visite dei siti all’estero. Sostiene Howard: “Normalmente, saremmo in viaggio verso la nostra fabbrica ma, come molti altri, non ci siamo andati in questi ultimi due anni e mezzo. Il che rende ancora più importante essere organizzati e lavorare dalla stessa fonte di verità della produzione”. Sostiene anche che ora, con Centric PLM, le persone non mostrano esitazioni a lavorare da casa. Il sistema si presta anche ad essere utilizzato completamente da remoto. “Abbiamo avuto alcune persone che nonostante si siano trasferite dalla California continuano a lavorare con noi e la cosa funziona molto bene”.
Dare un’occhiata più da vicino ai processi rivoluzionari di Rothy’s dà un’idea di quanto l’azienda si impegni a ridurre gli sprechi. A partire dal filo realizzato da bottiglie d’acqua di plastica – 125 milioni e più – fino alle oltre 400.000 libbre di plastica oceanica riciclata. Il filo viene trasformato direttamente in calzature grazie ad un’innovativa tecnica di tessitura 3D, che ha richiesto tre anni e mezzo per essere perfezionata, evitando gli sprechi generati dai più tradizionali metodi di taglio e cucitura. Altri componenti vengono realizzati con materiali a base biologica quali la lana, la gomma, la sabbia, il mais, la fibra di canapa e i semi di ricino, che possono essere facilmente tracciati tramite il PLM.
Rothy’s parla della circolarità come di un “ciclo continuo che si rinnova, dal materiale e dalla produzione al prodotto e al riciclo. L’idea è quella di utilizzare materiali riciclati due volte in nuovi prodotti, per chiudere il cerchio come succede in natura”. Le pionieristiche soluzioni PLM integrano questo modello a ciclo chiuso nella gestione di ogni aspetto dello sviluppo del prodotto, dalla produzione, alla supply chain, fino alla restituzione, al riutilizzo e al riciclaggio del prodotto.
Howard spiega che hanno deciso di adottare il PLM per acquisire maggiore efficienza nel loro processo.
Si è trattato di uno sforzo estremamente impegnativo e a volte faticoso, ma una volta compiuto, il semplice fatto di non avere 14 posti diversi che tutti devono aggiornare e poter disporre di un’unica fonte di verità centralizzata, che può anche alimentare i tuoi altri sistemi, è straordinario. Siamo a circa il 97% ed è stata un’esperienza trasformativa per i nostri team”.
I clienti di Rothy’s sono di due tipi. Alcuni si rivolgono a quest’azienda perché attratti dalla bellezza dei modelli. Racconta Howard: “Tutti coloro che provano le nostre scarpe per la prima volta reagiscono invariabilmente con un ‘oh, sono così comode!’ Quindi scoprono qual è la nostra mission e come è stata realizzata la scarpa e si entusiasmano per tutto questo. E poi c’è la versione opposta, il cliente con dei principi: è così che voglio fare acquisti, voglio supportare i marchi che sono sostenibili e consapevoli del lavoro che svolgono.
È fantastico in entrambi i casi: crea questo incredibile boomerang di passaparola. I nostri clienti scoprono non solo che realizziamo calzature belle e comode, ma anche che sono resistenti, lavabili e sostenibili”.
Uno dei primi e più ovvi aspetti che le aziende prendono in considerazione per migliorare l’impatto ambientale è il packaging. Dal momento che Rothy’s è stata creata espressamente pensando alla sostenibilità, questo non era esattamente il caso loro, ma si trattava pur sempre di un’area di interesse. Con l’impennata delle vendite direct to consumer dall’inizio della pandemia, le spedizioni sono finite sotto i riflettori. Spiega Howard: “Utilizziamo il 95% di materiali di packaging riciclati e spediamo le nostre scatole di scarpe direttamente dallo scaffale nella loro confezione: non spediamo una scatola in un’altra scatola”. Avendo nella distinta base i dati sui materiali collegati direttamente a ciascun codice di imballaggio, determinare la percentuale di materiale riciclato è semplice.
E continua: “Inoltre, come tutti sappiamo, c’è tutto l’aspetto di gestione dei resi che è aumentato enormemente negli ultimi due anni, dal momento che tutti ordinavano online. Abbiamo collaborato con Happy Returns, una società che ha punti di ritiro dei resi in tutti gli Stati Uniti. Evita che i clienti debbano restituire i prodotti alla vecchia maniera, che richiede di stampare un’etichetta, incollarla sulla scatola e consegnare il tutto. Ora non serve nemmeno avere la scatola. Ad esempio, puoi restituire le tue scarpe a un Paper Source [che ospita i punti di ritiro]”. I clienti vengono rimborsati sul posto in 60 secondi. Howard osserva: “I punti di ritiro dei resi utilizzano container riutilizzabili. Il che ha permesso di risparmiare qualcosa come 54 tonnellate di cartone per ogni milione di resi. È incredibile essere in grado di ridurre l’impronta ecologica sul fronte del cartone”. La tracciabilità dei resi man mano che arrivano è semplice grazie a un hub digitale centrale.
Rothy’s migliora continuamente i propri sforzi ecologici. Sostiene Howard: “Con la crescita del 2021, abbiamo iniziato a esplorare la prossima frontiera in termini di sostenibilità e di design e la soluzione di fine vita. Anche se le nostre scarpe e borse sono progettate per durare nel tempo, alla fine una soluzione sostenibile per prodotti non più indossabili ci deve essere. La prima iniziativa in tal senso è stata il nostro programma pilota di riciclaggio. Abbiamo chiesto alle persone di portare le loro scarpe in negozio. Per la verità abbiamo faticato un po’ a convincerle perché non erano pronte a rinunciare alle loro Rothy’s. Il loro atteggiamento era: ‘ma sono ancora in ottime condizioni. Posso lavarle e non sono ancora pronto a rinunciarci. Non le mollo.’ È stata un’esperienza da cui abbiamo appreso molto”.
“Il lavoro che stiamo facendo su come smontare le nostre scarpe porta all’iniziativa successiva: due volte materiali riciclati “, afferma Howard. Poiché tutto nella nostra scarpa è naturale o riciclato, è facile riutilizzarne i componenti. Stiamo smontando e recuperando questi materiali riciclati due volte per creare qualcosa di nuovo”. Le aziende possono gestire il fine ciclo di vita all’interno del PLM, aggiungendo etichette o tag circolari all’interno della distinta base, come, ad esempio, “reso”, “decostruzione”, “taglio / triturazione / macinazione”.
Howard accenna alla prossima iniziativa: la fabbrica a rifiuti zero. “È decisamente entusiasmante e siamo tra i primi nel settore a farlo. La nostra fabbrica quest’anno otterrà lo status LEED e la certificazione di rifiuti zero di True Zero Waste, a conferma che stiamo operando con pratiche di bioedilizia. E infine, ma non per questo meno importante, con la produzione circolare completa. Gli obiettivi di Rothy’s per il 2023 sono quelli più ambiziosi! Non solo i nostri prodotti saranno realizzati per la maggior parte con materiali riciclati due volte e con materiali di origine biologica, ma ogni creazione di Rothy’s avrà una soluzione di fine vita”. Tenere traccia delle certificazioni, delle normative e dei requisiti è fondamentale per mantenere lo status, e di questo, insieme a tutte le informazioni sullo sviluppo del prodotto, si occupa Centric PLM. Per le aziende che non possiedono fabbriche proprie, tenere traccia delle certificazioni dei produttori OEM e dei fornitori diventa ancora più importante per i propri obiettivi di sostenibilità, dato che le certificazioni scadono e devono essere gestite.
Per le aziende che devono definire una roadmap di sostenibilità. Howard offre alcuni consigli a chi intende abbracciare queta tematica nel modo più completo. “Iniziate suddividendo le cose perché se vi occupate di tutto, sarete sopraffatti e finirete per non concludere nulla. Considerate caso per caso: team della supply chain, diamo un’occhiata al nostro packaging. Che cosa stiamo facendo? Cosa potremmo fare in modo diverso? Ehi, team dei materiali, quali sono le aree dove è possibile ridurre gli sprechi … e procedete con ogni team che contribuisce a spostare l’ago della bilancia in avanti – penso che sia l’approccio migliore”. E, naturalmente, implementare un PLM moderno per la progettazione e la produzione per affrontare le complessità legate all’essere aziende verdi.