Ottimizzare il costo dei beni venduti con il PLM (Product Lifecycle Management)
In affari, badare ai propri profitti ha la massima priorità. Purtroppo, per la maggior parte delle aziende food and beverage, non esiste una soluzione bell’e pronta per far tornare i conti. Per sopperire a ciò, viene adottato un approccio più strategico e calcolato il costo esatto dei prodotti in base al valore degli ingredienti, dei materiali, della produzione e della manodopera utilizzati nella loro realizzazione. Così facendo, retailer, marchi e produttori possono determinare quali tra questi costi possono essere ridotti senza sacrificare la qualità o rischiare la non conformità. Questo processo è meglio noto come ottimizzazione dei costi, o piuttosto, ottimizzazione del costo dei beni venduti (COGS).
Oltre a riempire il vecchio bilancio, l’ottimizzazione del costo dei beni venduti offre molti vantaggi extra alle aziende food and beverage che cercano di proteggere i propri margini e scalare le operazioni. Continua a leggere per saperne di più su questi fringe benefit e scoprire come il software PLM (Product Lifecycle Management) può aiutarti ad ottenerli.
Prima le cose più importanti
Cominciamo col definire il costo dei beni venduti (COGS) e illustrare come si collega allo sviluppo dei prodotti per il settore food and beverage.
Il costo dei beni venduti è una cifra che determina il valore reale di un prodotto. In altri termini, è la misura di quanto costi a un’azienda di generi alimentari vendere un determinato prodotto. I cinque tipi di costo inclusi in un calcolo COGS sono: (1) materie prime, (2) spedizione, (3) manodopera, (4) stoccaggio e (5) spese generali di gestione.
Per scoprire il valore COGS, retailer, marchi e produttori devono seguire questi semplici passaggi:
- Determina un intervallo di tempo da misurare. Può essere un mese, un trimestre, l’intero anno fiscale, sta a te decidere. Per questo esempio, utilizziamo la misura del mese.
- Calcola il valore totale dell’inventario a partire dall’inizio del mese. Ricorda di includere quei cinque costi separati summenzionati: materie prime, spedizione, manodopera, stoccaggio e spese generali di gestione.
- A quella cifra, aggiungi ogni eventuale altro acquisto di inventario effettuato durante il mese.
- Una volta determinato il valore dell’inventario iniziale, calcola il valore totale dell’inventario risultante alla fine del mese.
- Sottrai il valore totale dell’inventario rimanente dal valore dell’inventario iniziale e… voilà! ecco il tuo COGS.
Conosco il mio COGS. E adesso?
Dopo aver determinato il costo dei beni, le aziende food and beverage possono utilizzare questi dati per identificare lungo la catena di produzione i principali punti per l’ottimizzazione. Snellendo prodotti e processi, le aziende possono beneficiare del complessivo miglioramento dei margini di prodotto e dell’ efficienza operativa. Naturalmente, più riuscirai a ridurre questi costi nelle fasi inziali del ciclo di sviluppo del prodotto, più velocemente potrai raccoglierne i benefici.
Ed è qui che le soluzioni PLM (Product Lifecycle Management) si rivelano utili.
Ottimizzare il COGS con il PLM
Con l’aiuto di una soluzione PLM digitale, rivenditori, marchi e produttori del food and beverage possono ottenere una visibilità del 100% su tutti i dati correlati ai prodotti, inclusi i costi associati a ogni fase di sviluppo. Questa vista trasparente del ciclo di vita del prodotto fornisce un quadro molto più accurato di tutti i costi implicati offrendo agli utenti la possibilità di sfruttare tale visibilità per determinare le aree che necessitano un’ottimizzazione dei costi.
Vantaggi dell’ottimizzazione COGS con il PLM
È un compito delicato cercare di mantenere (o addirittura migliorare) la reputazione del brand riducendo al minimo i costi e ottimizzando le operazioni. Ma con il PLM, i retailer, i marchi e i produttori del food and beverage hanno la possibilità di sfruttare la ricchezza di dati e le analisi della piattaforma per ridurre al minimo il COGS senza mai compromettere la qualità, la conformità o la trasparenza.
Tuttavia, potresti chiederti, quali sono i restanti vantaggi della tecnologia PLM? Ebbene, eccone qualcuno, tanto per cominciare:
Le aziende di generi alimentari utilizzano il software PLM per aumentare i margini di prodotto in tutte le categorie e i marchi di private label concentrandosi su due aspetti principali dello sviluppo: l’ottimizzazione delle ricette e la produzione. Concentrandosi su queste due aree, gli utenti possono scegliere le opzioni più convenienti rispetto ai propri profitti. Naturalmente, ciò non significa ridurre sempre i costi fino all’osso. Anzi, le aziende dovrebbero controbilanciare i margini di guadagno a breve termine con una strategia operativa incentrata sulla salute dell’azienda a lungo termine. Il ruolo del PLM è fornire ai leader aziendali le informazioni di cui necessitano per poter prendere con tranquillità quelle decisioni.
Che tu sia un produttore di generi alimentari che acquista materie prime e packaging o un retailer che cerca di collaborare con i produttori su una gamma private label, è fondamentale trovare il metodo più efficiente per identificare, confrontare e selezionare i sourcing partner ideali. Ciò consente un processo di ottimizzazione dei costi molto più semplice e tempistiche di consegna migliori.
Il PLM fornisce ai team di sourcing e procurement la capacità di collaborare direttamente con i fornitori e di selezionare quelli più adatti a svolgere il lavoro. Ad esempio, gli utenti possono utilizzare filtri di ricerca per identificare i fornitori in conformità con le normative e gli standard di qualità richiesti. E’ anche possibile cercare diversi fornitori in più regioni o scegliere solo quelli con certificati da audit per ridurre al minimo i rischi connessi alla supply chain, proteggere il valore del marchio e promuovere la sicurezza generale. Questa visibilità aggiunge un ulteriore livello di efficienza per poter prendere decisioni informate relative ai costi e mitigare i rischi connessi al sourcing e al procurement. In definitiva, l’effetto di questo approccio ottimizzato si presenta sotto forma di maggiori margini di prodotto, risultato a cui ogni azienda del food and beverage ambisce.
Ottimizzare i costi non significa solo scegliere in termini di una maggior economia gli ingredienti, le materie prime e così via. Attraverso il PLM, questo processo adotta un approccio più deliberato, fornendo agli utenti una visione olistica di tutte le opzioni di costo per ogni prodotto. In questo modo, è possibile progettare strategicamente assortimenti ottimali di prodotti che risultino essere sia efficienti dal punto di vista dei costi che avversi al rischio. Questa fase “sandboxing” dell’ottimizzazione consente agli utenti di scartare rapidamente quelle opzioni di costo che rendono un prodotto troppo caro o insostenibile per la vendita al dettaglio.
Inoltre, il software PLM è dotato di strumenti di analisi dei costi che permettono di effettuare scenari “what if” per determinare le migliori opzioni di prezzo per materie prime, ingredienti e partner di sourcing e produzione, il tutto tenendo conto di vincoli quali le normative regionali e la conformità. Ciò consente ai team di dedicarsi rapidamente solo alla creazione dei prodotti che hanno le migliori possibilità di successo a un costo ottimale.
La soluzione PLM, orientata al mercato e basata su cloud e la tecnologia mobile di Centric consentono alle aziende del food and beverage di sviluppare prodotti che definiscono il marchio, di migliorare la collaborazione con i fornitori e assicurare la conformità regionale, la qualità e la tracciabilità in ogni fase del ciclo di vita del prodotto. Soprattutto, Centric PLM consente ai decisori di concentrarsi su specifici processi, quali l’ottimizzazione COGS, per portare alla vendita prodotti di successo. Disponendo delle giuste basi finanziarie, rivenditori, marchi e produttori del food and beverage possono rendere meno ipotetiche le introduzioni di nuovi prodotti e avere maggiori garanzie che i prodotti correnti producano il massimo valore.